Circadin, 2mg

29,90 €
esaurito

Denominazione

CIRCADIN 2 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO

Categoria farmacoterapeutica

Psicolettici, agonisti dei recettori della melatonina.

Principi attivi

Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 2 mg di melatonina.

Eccipienti

Ammonio metacrilato copolimero tipo B, calcio idrogenofosfato biidrato, lattosio monoidrato, silice colloidale anidra, talco, magnesio stearato.

Indicazioni

Questo farmaco e' indicato come monoterapia per il trattamento a breve termine dell'insonnia primaria caratterizzata da una qualita' del sonno scadente in pazienti da 55 anni di eta'.

Controindicazioni/eff.secondar

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Posologia. La dose raccomandata e' di una compressa da 2 mg una volta al giorno, 1-2 ore prima di coricarsi e dopo aver mangiato. Tale dosaggio puo' essere mantenuto per un periodo fino a tredici settimane. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia di questo farmaco nei bambini di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite. Per questa popolazione di pazienti possono essere piu' appropriate altre forme farmaceutiche/dosaggi. I dati al momento disponibili sono riportati. Compromissione renale. Non e' stato studiato l'effetto della compromissione renale a qualunque stadio sulla farmacocinetica della melatonina. Di conseguenza e' necessario usare particolare cautela durante la somministrazione di melatonina a questa categoria di pazienti. Compromissione epatica. Non c'e' esperienza sull'uso di questo farmaco nei pazienti con compromissione epatica. I dati pubblicati dimostrano livelli marcatamente elevati di melatonina endogena durante le ore diurne a causa della clearance ridotta nei pazienti con compromissione epatica. Pertanto l'uso di questo farmaco non e' raccomandato nei pazienti con compromissione epatica. Modo di somministrazione: uso orale. Le compresse devono essere deglutite intere per conservare le proprieta' di rilascio prolungato. Evitare lo schiacciamento o la masticazione per agevolare l'ingestione.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Questo medicinale puo' causare sonnolenza. Pertanto il medicinale deve essere utilizzato con cautela qualora gli effetti della sonnolenza possano rappresentare un rischio per la sicurezza del paziente. Non esistono dati clinici circa l'uso di questo farmaco in pazienti con malattie auto-immuni. Pertanto l'uso di questo farmaco non e' raccomandato nei pazienti con malattie auto-immuni. Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della LAPP lattasi o sindrome da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Interazioni farmacocinetiche. E' stato osservato che la melatonina induce il CYP3A in vitro se somministrata in concentrazioni sovraterapeutiche. La rilevanza clinica di tale osservazione non e' nota. In caso di induzione enzimatica, si puo' determinare una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di altri medicinali somministrati contemporaneamente. La melatonina non induce gli enzimi CYP1A in vitro se somministrata in concentrazioni sovraterapeutiche. Pertanto, le interazioni tra melatonina ed altri principi attivi dovute all'effetto della melatonina sugli enzimi CYP1A probabilmente non sono significative. Il metabolismo della melatonina e' mediato principalmente dagli enzimi CYP1A. Pertanto, e' possibile un'interazione tra la melatonina ed altri principi attivi dovuta al loro effetto sugli enzimi CYP1A. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con fluvoxamina, che aumenta i livelli di melatonina (fino a 17 volte l'AUC e 12 volte la C max sierica) attraverso l'inibizione del suo metabolismo da parte degli isoenzimi epatici CYP1A2 e CYP2C19 del citocromo P450 (CYP). L'associazione tra queste sostanze deve essere evitata. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con 5- o 8-metossipsoralene (5 e 8MOP), poiche' aumentano i livelli di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con cimetidina, un inibitore del CYP2D, poiche' aumenta i livelli plasmatici di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo. Il fumo di sigaretta puo' diminuire i livelli di melatonina attraverso l'induzione del CYP1A2. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con estrogeni (ad esempio contraccettivi o terapia ormonale sostitutiva), poiche' aumentano i livelli di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo da parte del CYP1A1 e del CYP1A2. Gli inibitori del CYP1A2 come i chinoloni possono determinare un'aumentata esposizione alla melatonina. Gli induttori del CYP1A2 come carbamazepina e rifampicina possono determinare ridotte concentrazioni plasmatiche di melatonina. Sono disponibili molti dati di letteratura circa gli effetti degli agonisti/antagonisti adrenergici, degli agonisti/antagonisti oppiacei, degli antidepressivi, degli inibitori delle prostaglandine, delle benzodiazepine, del triptofano e dell'alcool sulla secrezione di melatonina endogena. Non e' stato studiato se questi principi attivi interferiscono con gli effetti dinamici o cinetici di questo farmaco o viceversa. Interazioni farmacodinamiche. Non deve essere consumato alcool in associazione con questo medicinale, poiche' questo riduce l'efficacia di questo farmaco sul sonno. Questo farmaco puo' potenziare le proprieta' sedative delle benzodiazepine e degli ipnotici non benzodiazepinici quali zaleplon, zolpidem e zopiclone. In uno studio clinico, e' emersa una chiara evidenza di interazione farmacodinamica transitoria tra questo medicinale e zolpidem un'ora dopo la loro somministrazione concomitante. La somministrazione concomitante si e' tradotta in una maggiore riduzione dell'attenzione, della memoria e della coordinazione rispetto alla somministrazione di zolpidem da solo. In altri studi, questo medicinale e' stato somministrato in associazione con tioridazina ed imipramina, principi attivi che agiscono sul sistema nervoso centrale. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in nessuno dei due studi. Tuttavia, la contemporanea somministrazione di questo farmaco ha comportato un maggior senso di tranquillita' ed una maggiore difficolta' a svolgere compiti rispetto ad imipramina da sola, ed una maggiore sensazione di pesantezza nella testa ("muzzy-headedness") rispetto alla tioridazina da sola

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza. Negli studi clinici (nei quali, complessivamente, 1.931 pazienti sono stati trattati con questo farmaco e 1.642 pazienti hanno ricevuto placebo), il 48,8% dei pazienti trattati con questo medicinale ha riportato una reazione avversa rispetto al 37,8% dei pazienti trattati con placebo. Se si confronta la percentuale dei pazienti che hanno riportato una reazione avversa rispetto alle 100 settimane-paziente, il valore e' piu' alto per il placebo che per questo farmaco (5,743 - placebo- vs. 3,013- questo farmaco). Le reazioni avverse piu' comuni sono state cefalea, nasofaringite, dolore alla schiena ed artralgia, reazioni considerate comuni, secondo la classificazione MedDRA, sia nel gruppo trattato con questo medicinale che in quello trattato con placebo. Elenco delle reazioni avverse. Negli studi clinici e nelle segnalazioni spontanee post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni avverse. All'interno degli studi clinici, complessivamente il 9,5% dei pazienti trattati con questo farmaco ha riportato una reazione avversa rispetto al 7,4% dei pazienti trattati con placebo. Si riportano di seguito soltanto reazioni avverse verificatesi durante gli studi clinici nei pazienti, con frequenza pari o superiore a quanto osservato nei pazienti trattati con placebo. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Le frequenze sono definite come Molto comune (>= 1/10); Comune (>= 1/100, <1/10); Non comune (>= 1/1.000, <1/100); Raro (>= 1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Raro: herpes zoster. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione di ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipertrigliceridemia, ipocalcemia, iponatremia. Disturbi psichiatrici. Non comune: irritabilita', nervosismo, irrequietezza, insonnia, sogni anomali, incubi, ansia; raro: alterazioni dell'umore, aggressivita', agitazione, pianto, sintomi di stress, disorientamento, risveglio precoce mattutino, aumento della libido, umore depresso, depressione. Patologie del sistema nervoso. Non comune: emicrania, cefalea, letargia, iperattivita' psicomotoria, capogiro, sonnolenza; raro: sincope, deficit di memoria, disturbi dell'attenzione, stato sognante, sindrome delle gambe senza riposo, sonno di qualita' scadente, parestesie. Patologie dell'occhio. Raro: diminuita acuita' visiva, visione offuscata, aumentata lacrimazione. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigine posturale, vertigini. Patologie cardiache. Raro: angina pectoris, palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipertensione; raro: vampate di calore. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, dolore della parte superiore dell'addome, dispepsia, ulcerazioni nella bocca, bocca secca, nausea; raro: malattia da reflusso gastroesofageo, disordini gastrointestinali, vescicazione della mucosa orale, ulcerazione della lingua, disturbi gastrointestinali, vomito, suoni gastrointestinali anormali, flatulenza, ipersecrezione salivare, alitosi, disagio addominale, disturbi gastrici, gastrite. Patologie epatobiliari. Non comune: iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatite, sudorazione notturna, prurito, prurito, rash, prurito generalizzato, secchezza cutanea; raro: eczema, eritema, dermatite alle mani, psoriasi, rash generalizzato, rash pruriginoso, disturbi a carico delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolori alle estremita'; raro: artrite, spasmi muscolari, dolore al collo, crampi notturni; non nota: angioedema, edema della bocca, edema della lingua. Patologie renali e urinarie. Non comune: glicosuria, proteinuria; raro: poliuria, ematuria, nicturia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: sintomi di menopausa; raro: priapismo, prostatite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, dolore toracico; raro: affaticamento, dolore, sete; non nota: galattorrea. Esami diagnostici. Non comune: anomalie dei test di funzionalita' del fegato, aumento del peso corporeo; raro: aumento degli enzimi epatici, anomalie degli elettroliti nel sangue, anomalie dei test di laboratorio. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: non sono disponibili dati clinici relativi all'assunzione di melatonina durante la gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. A causa della mancanza di dati clinici, non si raccomanda l'uso del medicinale in donne in gravidanza o che intendono intraprendere una gravidanza. Allattamento: melatonina endogena e' stata rilevata nel latte materno, quindi probabilmente melatonina esogena e' escreta nel latte materno. Esistono dati su modelli animali tra cui roditori, ovini, bovini e primati, che indicano un passaggio di melatonina dalla madre al feto attraverso la placenta o il latte. Pertanto, l'allattamento non e' raccomandato per le donne trattate con melatonina.

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Denominazione

CIRCADIN 2 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO

Categoria farmacoterapeutica

Psicolettici, agonisti dei recettori della melatonina.

Principi attivi

Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 2 mg di melatonina.

Eccipienti

Ammonio metacrilato copolimero tipo B, calcio idrogenofosfato biidrato, lattosio monoidrato, silice colloidale anidra, talco, magnesio stearato.

Indicazioni

Questo farmaco e' indicato come monoterapia per il trattamento a breve termine dell'insonnia primaria caratterizzata da una qualita' del sonno scadente in pazienti da 55 anni di eta'.

Controindicazioni/eff.secondar

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Posologia. La dose raccomandata e' di una compressa da 2 mg una volta al giorno, 1-2 ore prima di coricarsi e dopo aver mangiato. Tale dosaggio puo' essere mantenuto per un periodo fino a tredici settimane. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia di questo farmaco nei bambini di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite. Per questa popolazione di pazienti possono essere piu' appropriate altre forme farmaceutiche/dosaggi. I dati al momento disponibili sono riportati. Compromissione renale. Non e' stato studiato l'effetto della compromissione renale a qualunque stadio sulla farmacocinetica della melatonina. Di conseguenza e' necessario usare particolare cautela durante la somministrazione di melatonina a questa categoria di pazienti. Compromissione epatica. Non c'e' esperienza sull'uso di questo farmaco nei pazienti con compromissione epatica. I dati pubblicati dimostrano livelli marcatamente elevati di melatonina endogena durante le ore diurne a causa della clearance ridotta nei pazienti con compromissione epatica. Pertanto l'uso di questo farmaco non e' raccomandato nei pazienti con compromissione epatica. Modo di somministrazione: uso orale. Le compresse devono essere deglutite intere per conservare le proprieta' di rilascio prolungato. Evitare lo schiacciamento o la masticazione per agevolare l'ingestione.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Questo medicinale puo' causare sonnolenza. Pertanto il medicinale deve essere utilizzato con cautela qualora gli effetti della sonnolenza possano rappresentare un rischio per la sicurezza del paziente. Non esistono dati clinici circa l'uso di questo farmaco in pazienti con malattie auto-immuni. Pertanto l'uso di questo farmaco non e' raccomandato nei pazienti con malattie auto-immuni. Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della LAPP lattasi o sindrome da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Interazioni farmacocinetiche. E' stato osservato che la melatonina induce il CYP3A in vitro se somministrata in concentrazioni sovraterapeutiche. La rilevanza clinica di tale osservazione non e' nota. In caso di induzione enzimatica, si puo' determinare una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di altri medicinali somministrati contemporaneamente. La melatonina non induce gli enzimi CYP1A in vitro se somministrata in concentrazioni sovraterapeutiche. Pertanto, le interazioni tra melatonina ed altri principi attivi dovute all'effetto della melatonina sugli enzimi CYP1A probabilmente non sono significative. Il metabolismo della melatonina e' mediato principalmente dagli enzimi CYP1A. Pertanto, e' possibile un'interazione tra la melatonina ed altri principi attivi dovuta al loro effetto sugli enzimi CYP1A. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con fluvoxamina, che aumenta i livelli di melatonina (fino a 17 volte l'AUC e 12 volte la C max sierica) attraverso l'inibizione del suo metabolismo da parte degli isoenzimi epatici CYP1A2 e CYP2C19 del citocromo P450 (CYP). L'associazione tra queste sostanze deve essere evitata. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con 5- o 8-metossipsoralene (5 e 8MOP), poiche' aumentano i livelli di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con cimetidina, un inibitore del CYP2D, poiche' aumenta i livelli plasmatici di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo. Il fumo di sigaretta puo' diminuire i livelli di melatonina attraverso l'induzione del CYP1A2. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con estrogeni (ad esempio contraccettivi o terapia ormonale sostitutiva), poiche' aumentano i livelli di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo da parte del CYP1A1 e del CYP1A2. Gli inibitori del CYP1A2 come i chinoloni possono determinare un'aumentata esposizione alla melatonina. Gli induttori del CYP1A2 come carbamazepina e rifampicina possono determinare ridotte concentrazioni plasmatiche di melatonina. Sono disponibili molti dati di letteratura circa gli effetti degli agonisti/antagonisti adrenergici, degli agonisti/antagonisti oppiacei, degli antidepressivi, degli inibitori delle prostaglandine, delle benzodiazepine, del triptofano e dell'alcool sulla secrezione di melatonina endogena. Non e' stato studiato se questi principi attivi interferiscono con gli effetti dinamici o cinetici di questo farmaco o viceversa. Interazioni farmacodinamiche. Non deve essere consumato alcool in associazione con questo medicinale, poiche' questo riduce l'efficacia di questo farmaco sul sonno. Questo farmaco puo' potenziare le proprieta' sedative delle benzodiazepine e degli ipnotici non benzodiazepinici quali zaleplon, zolpidem e zopiclone. In uno studio clinico, e' emersa una chiara evidenza di interazione farmacodinamica transitoria tra questo medicinale e zolpidem un'ora dopo la loro somministrazione concomitante. La somministrazione concomitante si e' tradotta in una maggiore riduzione dell'attenzione, della memoria e della coordinazione rispetto alla somministrazione di zolpidem da solo. In altri studi, questo medicinale e' stato somministrato in associazione con tioridazina ed imipramina, principi attivi che agiscono sul sistema nervoso centrale. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in nessuno dei due studi. Tuttavia, la contemporanea somministrazione di questo farmaco ha comportato un maggior senso di tranquillita' ed una maggiore difficolta' a svolgere compiti rispetto ad imipramina da sola, ed una maggiore sensazione di pesantezza nella testa ("muzzy-headedness") rispetto alla tioridazina da sola

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza. Negli studi clinici (nei quali, complessivamente, 1.931 pazienti sono stati trattati con questo farmaco e 1.642 pazienti hanno ricevuto placebo), il 48,8% dei pazienti trattati con questo medicinale ha riportato una reazione avversa rispetto al 37,8% dei pazienti trattati con placebo. Se si confronta la percentuale dei pazienti che hanno riportato una reazione avversa rispetto alle 100 settimane-paziente, il valore e' piu' alto per il placebo che per questo farmaco (5,743 - placebo- vs. 3,013- questo farmaco). Le reazioni avverse piu' comuni sono state cefalea, nasofaringite, dolore alla schiena ed artralgia, reazioni considerate comuni, secondo la classificazione MedDRA, sia nel gruppo trattato con questo medicinale che in quello trattato con placebo. Elenco delle reazioni avverse. Negli studi clinici e nelle segnalazioni spontanee post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni avverse. All'interno degli studi clinici, complessivamente il 9,5% dei pazienti trattati con questo farmaco ha riportato una reazione avversa rispetto al 7,4% dei pazienti trattati con placebo. Si riportano di seguito soltanto reazioni avverse verificatesi durante gli studi clinici nei pazienti, con frequenza pari o superiore a quanto osservato nei pazienti trattati con placebo. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Le frequenze sono definite come Molto comune (>= 1/10); Comune (>= 1/100, <1/10); Non comune (>= 1/1.000, <1/100); Raro (>= 1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Raro: herpes zoster. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione di ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipertrigliceridemia, ipocalcemia, iponatremia. Disturbi psichiatrici. Non comune: irritabilita', nervosismo, irrequietezza, insonnia, sogni anomali, incubi, ansia; raro: alterazioni dell'umore, aggressivita', agitazione, pianto, sintomi di stress, disorientamento, risveglio precoce mattutino, aumento della libido, umore depresso, depressione. Patologie del sistema nervoso. Non comune: emicrania, cefalea, letargia, iperattivita' psicomotoria, capogiro, sonnolenza; raro: sincope, deficit di memoria, disturbi dell'attenzione, stato sognante, sindrome delle gambe senza riposo, sonno di qualita' scadente, parestesie. Patologie dell'occhio. Raro: diminuita acuita' visiva, visione offuscata, aumentata lacrimazione. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigine posturale, vertigini. Patologie cardiache. Raro: angina pectoris, palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipertensione; raro: vampate di calore. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, dolore della parte superiore dell'addome, dispepsia, ulcerazioni nella bocca, bocca secca, nausea; raro: malattia da reflusso gastroesofageo, disordini gastrointestinali, vescicazione della mucosa orale, ulcerazione della lingua, disturbi gastrointestinali, vomito, suoni gastrointestinali anormali, flatulenza, ipersecrezione salivare, alitosi, disagio addominale, disturbi gastrici, gastrite. Patologie epatobiliari. Non comune: iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatite, sudorazione notturna, prurito, prurito, rash, prurito generalizzato, secchezza cutanea; raro: eczema, eritema, dermatite alle mani, psoriasi, rash generalizzato, rash pruriginoso, disturbi a carico delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolori alle estremita'; raro: artrite, spasmi muscolari, dolore al collo, crampi notturni; non nota: angioedema, edema della bocca, edema della lingua. Patologie renali e urinarie. Non comune: glicosuria, proteinuria; raro: poliuria, ematuria, nicturia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: sintomi di menopausa; raro: priapismo, prostatite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, dolore toracico; raro: affaticamento, dolore, sete; non nota: galattorrea. Esami diagnostici. Non comune: anomalie dei test di funzionalita' del fegato, aumento del peso corporeo; raro: aumento degli enzimi epatici, anomalie degli elettroliti nel sangue, anomalie dei test di laboratorio. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: non sono disponibili dati clinici relativi all'assunzione di melatonina durante la gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. A causa della mancanza di dati clinici, non si raccomanda l'uso del medicinale in donne in gravidanza o che intendono intraprendere una gravidanza. Allattamento: melatonina endogena e' stata rilevata nel latte materno, quindi probabilmente melatonina esogena e' escreta nel latte materno. Esistono dati su modelli animali tra cui roditori, ovini, bovini e primati, che indicano un passaggio di melatonina dalla madre al feto attraverso la placenta o il latte. Pertanto, l'allattamento non e' raccomandato per le donne trattate con melatonina.

Denominazione

CIRCADIN 2 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO

Categoria farmacoterapeutica

Psicolettici, agonisti dei recettori della melatonina.

Principi attivi

Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 2 mg di melatonina.

Eccipienti

Ammonio metacrilato copolimero tipo B, calcio idrogenofosfato biidrato, lattosio monoidrato, silice colloidale anidra, talco, magnesio stearato.

Indicazioni

Questo farmaco e' indicato come monoterapia per il trattamento a breve termine dell'insonnia primaria caratterizzata da una qualita' del sonno scadente in pazienti da 55 anni di eta'.

Controindicazioni/eff.secondar

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Posologia. La dose raccomandata e' di una compressa da 2 mg una volta al giorno, 1-2 ore prima di coricarsi e dopo aver mangiato. Tale dosaggio puo' essere mantenuto per un periodo fino a tredici settimane. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia di questo farmaco nei bambini di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite. Per questa popolazione di pazienti possono essere piu' appropriate altre forme farmaceutiche/dosaggi. I dati al momento disponibili sono riportati. Compromissione renale. Non e' stato studiato l'effetto della compromissione renale a qualunque stadio sulla farmacocinetica della melatonina. Di conseguenza e' necessario usare particolare cautela durante la somministrazione di melatonina a questa categoria di pazienti. Compromissione epatica. Non c'e' esperienza sull'uso di questo farmaco nei pazienti con compromissione epatica. I dati pubblicati dimostrano livelli marcatamente elevati di melatonina endogena durante le ore diurne a causa della clearance ridotta nei pazienti con compromissione epatica. Pertanto l'uso di questo farmaco non e' raccomandato nei pazienti con compromissione epatica. Modo di somministrazione: uso orale. Le compresse devono essere deglutite intere per conservare le proprieta' di rilascio prolungato. Evitare lo schiacciamento o la masticazione per agevolare l'ingestione.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Questo medicinale puo' causare sonnolenza. Pertanto il medicinale deve essere utilizzato con cautela qualora gli effetti della sonnolenza possano rappresentare un rischio per la sicurezza del paziente. Non esistono dati clinici circa l'uso di questo farmaco in pazienti con malattie auto-immuni. Pertanto l'uso di questo farmaco non e' raccomandato nei pazienti con malattie auto-immuni. Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit della LAPP lattasi o sindrome da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Interazioni farmacocinetiche. E' stato osservato che la melatonina induce il CYP3A in vitro se somministrata in concentrazioni sovraterapeutiche. La rilevanza clinica di tale osservazione non e' nota. In caso di induzione enzimatica, si puo' determinare una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di altri medicinali somministrati contemporaneamente. La melatonina non induce gli enzimi CYP1A in vitro se somministrata in concentrazioni sovraterapeutiche. Pertanto, le interazioni tra melatonina ed altri principi attivi dovute all'effetto della melatonina sugli enzimi CYP1A probabilmente non sono significative. Il metabolismo della melatonina e' mediato principalmente dagli enzimi CYP1A. Pertanto, e' possibile un'interazione tra la melatonina ed altri principi attivi dovuta al loro effetto sugli enzimi CYP1A. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con fluvoxamina, che aumenta i livelli di melatonina (fino a 17 volte l'AUC e 12 volte la C max sierica) attraverso l'inibizione del suo metabolismo da parte degli isoenzimi epatici CYP1A2 e CYP2C19 del citocromo P450 (CYP). L'associazione tra queste sostanze deve essere evitata. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con 5- o 8-metossipsoralene (5 e 8MOP), poiche' aumentano i livelli di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con cimetidina, un inibitore del CYP2D, poiche' aumenta i livelli plasmatici di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo. Il fumo di sigaretta puo' diminuire i livelli di melatonina attraverso l'induzione del CYP1A2. E' necessario usare particolare cautela nei pazienti trattati con estrogeni (ad esempio contraccettivi o terapia ormonale sostitutiva), poiche' aumentano i livelli di melatonina attraverso l'inibizione del suo metabolismo da parte del CYP1A1 e del CYP1A2. Gli inibitori del CYP1A2 come i chinoloni possono determinare un'aumentata esposizione alla melatonina. Gli induttori del CYP1A2 come carbamazepina e rifampicina possono determinare ridotte concentrazioni plasmatiche di melatonina. Sono disponibili molti dati di letteratura circa gli effetti degli agonisti/antagonisti adrenergici, degli agonisti/antagonisti oppiacei, degli antidepressivi, degli inibitori delle prostaglandine, delle benzodiazepine, del triptofano e dell'alcool sulla secrezione di melatonina endogena. Non e' stato studiato se questi principi attivi interferiscono con gli effetti dinamici o cinetici di questo farmaco o viceversa. Interazioni farmacodinamiche. Non deve essere consumato alcool in associazione con questo medicinale, poiche' questo riduce l'efficacia di questo farmaco sul sonno. Questo farmaco puo' potenziare le proprieta' sedative delle benzodiazepine e degli ipnotici non benzodiazepinici quali zaleplon, zolpidem e zopiclone. In uno studio clinico, e' emersa una chiara evidenza di interazione farmacodinamica transitoria tra questo medicinale e zolpidem un'ora dopo la loro somministrazione concomitante. La somministrazione concomitante si e' tradotta in una maggiore riduzione dell'attenzione, della memoria e della coordinazione rispetto alla somministrazione di zolpidem da solo. In altri studi, questo medicinale e' stato somministrato in associazione con tioridazina ed imipramina, principi attivi che agiscono sul sistema nervoso centrale. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative in nessuno dei due studi. Tuttavia, la contemporanea somministrazione di questo farmaco ha comportato un maggior senso di tranquillita' ed una maggiore difficolta' a svolgere compiti rispetto ad imipramina da sola, ed una maggiore sensazione di pesantezza nella testa ("muzzy-headedness") rispetto alla tioridazina da sola

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza. Negli studi clinici (nei quali, complessivamente, 1.931 pazienti sono stati trattati con questo farmaco e 1.642 pazienti hanno ricevuto placebo), il 48,8% dei pazienti trattati con questo medicinale ha riportato una reazione avversa rispetto al 37,8% dei pazienti trattati con placebo. Se si confronta la percentuale dei pazienti che hanno riportato una reazione avversa rispetto alle 100 settimane-paziente, il valore e' piu' alto per il placebo che per questo farmaco (5,743 - placebo- vs. 3,013- questo farmaco). Le reazioni avverse piu' comuni sono state cefalea, nasofaringite, dolore alla schiena ed artralgia, reazioni considerate comuni, secondo la classificazione MedDRA, sia nel gruppo trattato con questo medicinale che in quello trattato con placebo. Elenco delle reazioni avverse. Negli studi clinici e nelle segnalazioni spontanee post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni avverse. All'interno degli studi clinici, complessivamente il 9,5% dei pazienti trattati con questo farmaco ha riportato una reazione avversa rispetto al 7,4% dei pazienti trattati con placebo. Si riportano di seguito soltanto reazioni avverse verificatesi durante gli studi clinici nei pazienti, con frequenza pari o superiore a quanto osservato nei pazienti trattati con placebo. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Le frequenze sono definite come Molto comune (>= 1/10); Comune (>= 1/100, <1/10); Non comune (>= 1/1.000, <1/100); Raro (>= 1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Raro: herpes zoster. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione di ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipertrigliceridemia, ipocalcemia, iponatremia. Disturbi psichiatrici. Non comune: irritabilita', nervosismo, irrequietezza, insonnia, sogni anomali, incubi, ansia; raro: alterazioni dell'umore, aggressivita', agitazione, pianto, sintomi di stress, disorientamento, risveglio precoce mattutino, aumento della libido, umore depresso, depressione. Patologie del sistema nervoso. Non comune: emicrania, cefalea, letargia, iperattivita' psicomotoria, capogiro, sonnolenza; raro: sincope, deficit di memoria, disturbi dell'attenzione, stato sognante, sindrome delle gambe senza riposo, sonno di qualita' scadente, parestesie. Patologie dell'occhio. Raro: diminuita acuita' visiva, visione offuscata, aumentata lacrimazione. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigine posturale, vertigini. Patologie cardiache. Raro: angina pectoris, palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipertensione; raro: vampate di calore. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, dolore della parte superiore dell'addome, dispepsia, ulcerazioni nella bocca, bocca secca, nausea; raro: malattia da reflusso gastroesofageo, disordini gastrointestinali, vescicazione della mucosa orale, ulcerazione della lingua, disturbi gastrointestinali, vomito, suoni gastrointestinali anormali, flatulenza, ipersecrezione salivare, alitosi, disagio addominale, disturbi gastrici, gastrite. Patologie epatobiliari. Non comune: iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatite, sudorazione notturna, prurito, prurito, rash, prurito generalizzato, secchezza cutanea; raro: eczema, eritema, dermatite alle mani, psoriasi, rash generalizzato, rash pruriginoso, disturbi a carico delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolori alle estremita'; raro: artrite, spasmi muscolari, dolore al collo, crampi notturni; non nota: angioedema, edema della bocca, edema della lingua. Patologie renali e urinarie. Non comune: glicosuria, proteinuria; raro: poliuria, ematuria, nicturia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: sintomi di menopausa; raro: priapismo, prostatite. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, dolore toracico; raro: affaticamento, dolore, sete; non nota: galattorrea. Esami diagnostici. Non comune: anomalie dei test di funzionalita' del fegato, aumento del peso corporeo; raro: aumento degli enzimi epatici, anomalie degli elettroliti nel sangue, anomalie dei test di laboratorio. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: non sono disponibili dati clinici relativi all'assunzione di melatonina durante la gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. A causa della mancanza di dati clinici, non si raccomanda l'uso del medicinale in donne in gravidanza o che intendono intraprendere una gravidanza. Allattamento: melatonina endogena e' stata rilevata nel latte materno, quindi probabilmente melatonina esogena e' escreta nel latte materno. Esistono dati su modelli animali tra cui roditori, ovini, bovini e primati, che indicano un passaggio di melatonina dalla madre al feto attraverso la placenta o il latte. Pertanto, l'allattamento non e' raccomandato per le donne trattate con melatonina.